Allergia acari
Quando si parla di allergia agli acari si fa riferimento a una reazione del sistema immunitario, innescata dalla presenza dei cosiddetti acari della polvere.
Questi ultimi sono artropodi di piccole dimensioni normalmente presenti in casa, che si nutrono di desquamazioni animali e umane: essi tendono a proliferare in modo particolare in microclimi umidi e caldi, come quelli che caratterizzano la maggior parte delle abitazioni moderne. Questo tipo di allergia è una delle più diffuse al mondo e può causare disturbi in qualunque stagione dell’anno: è stato calcolato che gli acari sono responsabili di circa i tre quarti delle allergie respiratorie totali.
Quali sono i sintomi
Non tutte le reazioni allergiche sono ugual i, nel senso che la manifestazione può essere grave o lieve.
I sintomi tipici sono:
- arrossamento degli occhi
- gonfiore degli occhi
- disturbi di carattere respiratorio
- asma
- rinite
La reazione allergica si innesca nel momento in cui il soggetto interessato inala i residui delle defecazioni degli artropodi e i loro resti morti. In alcuni casi, oltre alla sintomatologia elencata in precedenza, si può avere a che fare anche con:
- lacrimazione intensa
- sensazione di debolezza
- fastidio alla luce
- stati di ansia
- malessere generale
La reazione fa sì che venga rilasciata istamina per effetto degli allergeni: è per questo motivo che le vie respiratorie superiori risultano irritate, gli occhi si gonfiano e il naso si congestiona.
Non è detto che i sintomi compaiano tutti nello stesso momento: può accadere anche che si palesino in fasi diverse.
L’infiammazione delle vie nasali, in particolare, può determinare una sensazione di prurito alla gola, al palato o al naso, ma anche congiuntivite, con gli occhi che si arrossano, si gonfiano, iniziano a lacrimare e danno origine a un costante prurito a causa dell’irritazione.
La rinite, a sua volta, può assumere la forma di una veloce successione di starnuti, di una ostruzione nasale o di una rinorrea, con il naso che cola.
Quali sono le conseguenze dell’allergia
A volte come conseguenza dell’allergia, e nello specifico delle difficoltà di respirazione che ne derivano, può accadere che si soffra di disturbi del sonno, magari indotti dalla dispnea, dalla tosse o dalla mancanza di respiro.
Le difficoltà di respirazione, oltre che nel sonno, si possono presentare anche nel momento in cui ci si sottopone a uno sforzo fisico.
Altri tratti peculiari di una persona che è allergica agli acari della polvere sono la tosse secca, un senso di oppressione al torace e la respirazione sibilante, con un fischio che si avverte nel corso dell’espirazione.
In pochi – ma non rarissimi casi – ci possono essere conseguenze visibili a livello della pelle, sotto forma di eruzioni cutanee, di arrossamenti e di eczemi atopici, con prurito a livello del cuoio capelluto.
Come si cura l’allergia agli acari
Per fare in modo che le reazioni allergiche che sono causate dagli acari siano il più possibile contenute è indispensabile esporsi il meno possibile all’allergene, ma ciò non è così semplice, in quanto non è possibile rimuovere del tutto gli acari dal contesto domestico.
Ecco perché, sotto la supervisione di un medico, ci si può affidare a specifici farmaci, come per esempio dei corticosteroidi locali, sotto forma di spray nasali, che permettono di limitare i sintomi connessi allo stato infiammatorio.
Utili sono anche gli antistaminici, grazie a cui si può prevenire la produzione da parte del sistema immunitario di istamina: con gli antistaminici si alleviano diversi sintomi come la rinorrea, gli starnuti e il prurito.
I medicinali decongestionanti sono altrettanto preziosi, e possono venire impiegati per un intervallo di tempo limitato al fine di non subire le fastidiose conseguenze della congestione nasale.
Il rilascio di istamina viene contrastato anche con i cromoni, mentre in caso di asma è consigliabile fare riferimento agli antileucotrienici, dei farmaci che devono essere assunti per via orale e che permettono di arrestare l’azione di specifiche sostanze del sistema immunitario, rendendo più facili da sopportare la congestione nasale e altri sintomi.
Il vaccino per l’allergia agli acari
Per l’allergia agli acari esiste anche un vaccino, che – per essere più precisi – consiste in un trattamento di desensibilizzazione rispetto all’allergene. Il protocollo in questione prevede
- una somministrazione minima di allergene, da effettuare per via sottocutanea o sublinguale
- un aumento costante delle dosi di allergene
- la quotidiana assunzione di un preparato per non meno di tre anni di seguito
In virtù di questo trattamento, il sistema immunitario dell’organismo impara a restare insensibile in presenza degli acari.
Quali visite servono
Per la diagnosi dell’allergia si può ricorrere a test cutanei come il Prick Test, che permette di individuare l’allergene. Esso prevede che sull’avambraccio venga applicata una goccia di estratto dell’allergene: in seguito l’area viene punta con un ago e, se il soggetto è allergico, nel giro di poco tempo compare un pomfo, mentre la pelle inizia a prudere e a diventare rossa.
Anche le analisi del sangue possono essere chiamate in causa a questo scopo, con riferimento al RAST test.