Intolleranza al glutine

L’intolleranza al glutine è senz’altro un problema che coinvolge buona parte della popolazione italiana. Non va confusa con la celiachia, ma di certo si tratta di un disturbo complessa, che non deve essere sottovalutato. Scopriamo insieme di cosa si tratta, perché e come si manifesta e quali metodi vanno adottati per affrontarla nella maniera migliore possibile.

Anche se viene chiamata intolleranza, in realtà si tratta di una vera e propria malattia. Come già accennato in precedenza, tali sintomi non hanno a che fare con la celiachia e possiedono caratteristiche ben chiare, da tenere sempre sotto controllo al fine di evitare complicanze.

Il glutine, lo ricordiamo, è una sostanza proteica che si trova in diversi cereali, in alcuni casi anche in elevate concentrazioni; si pensi ad esempio al farro, al frumento, all’orzo o all’avena.

Quali cause scatenano l’intolleranza

Quali sono le cause che determinano l’intolleranza al glutine? Ogni problema nasce a causa della gliadina, una proteina che si trova nel glutine e che risulta essere difficile da digerire per alcuni soggetti. L’organismo non riesce a rompere i legami fra gli amminoacidi contenuti nella catena e inizia ad avere problemi anche piuttosto complicati da risolvere, con la produzione di anticorpi che possono diventare nocivi. Tuttavia, alcuni esperti sostengono che la sensibilità possa nascere dall’aggiunta di vari antiparassitari al grano. In questo caso, la lente di ingrandimento viene posta sui glifosati, sostanze diserbanti che avrebbero una correlazione diretta con i problemi dovuti alla mancata digeribilità del glutine.

Come si manifesta l’intolleranza al glutine

Nel corso degli ultimi anni, la questione relativa all’intolleranza al glutine si è fatta sempre più complicata da gestire. Essa può manifestarsi in diversi modi, tutti da tenere in massima considerazione per evitare guai peggiori. La gastrite e il colon irritabile sono tra i sintomi più diffusi, così come si possono subire bronchiti, sinusiti, acne, artriti, dolori addominali, diarrea, stipsi e tanto altro ancora. Anche l’anemia fa parte delle possibili manifestazioni di intolleranza, insieme ai dolori muscolari e all’osteoporosi. L’intensità di ciascun malessere può dipendere da diversi fattori, tra i quali spicca senz’altro quello relativo alla quantità di glutine ingerita. In ogni caso, la situazione va gestita con la massima cautela e bisogna stare attenti a fare in modo che nessun sintomo possa degenerare.

Come si diagnostica questa forma di sensibilità

Vanno effettuati diversi test di intolleranza al glutine per verificare se un soggetto ne è affetto. Una corretta diagnosi è fondamentale per centrare la situazione e rendersi conto delle misure da intraprendere. Prima di tutto, non bisogna fare confusione. È necessario accertarsi che il disturbo non c’entri nulla con la celiachia o con un’eventuale allergia al glutine, effettuando le dovute analisi e verificando la mancanza di determinati anticorpi. In circa un caso su due, la diagnosi sulla sensibilità al glutine dipende dalla presenza o meno degli anticorpi AGA di tipo IgG. Tuttavia, nella maggior parte delle occasioni, non si può fare altro che monitorare i possibili sintomi, intraprendere un regime alimentare senza glutine della durata di circa quattro settimane e valutare la chance o meno di reintrodurlo nella dieta quotidiana.

I possibili rimedi contro l’intolleranza al glutine

Cosa si può fare contro l’intolleranza al glutine? È possibile guarire in maniera definitiva da questa patologia? Tutti sanno che dalla celiachia e da eventuali allergie al glutine non si può guarire del tutto, ma piuttosto bisogna tenere la situazione sotto controllo ed evitare che degeneri. Diverso è il discorso per l’intolleranza, che invece è reversibile. Prima di tutto, bisogna fare in modo di eliminare l’irritazione della mucosa intestinale. Dopo questa fase, è possibile tornare ad assumere glutine, ma sempre in maniera mirata e parsimoniosa. In genere, si dovrebbe attendere circa tre giorni tra un’assunzione e un’altra, con un massimo di due volte a settimana.

Gli esperti stanno valutando l’ipotesi di introdurre nuovi integratori di enzimi, da assumere prima di ciascun pasto per fare in modo che non si manifesti alcun sintomo.

Come comportarsi dopo la cura?

Come si può ben comprendere da quanto finora detto, l’intolleranza al glutine viene attualmente curata con un’alimentazione a base di cibi gluten free. Al termine di questo periodo non bisogna solo rivalutare interamente la propria dieta, ovviamente con l’aiuto di un nutrizionista, ma modificare anche il proprio stile di vita, limitando l’uso di farmaci e rimuovendo eventuali motivi di forte stress.

I cibi da evitare

La sensibilità al glutine, o gluten sensitivity, implica una serie di pietanze da eliminare dal proprio regime alimentare. Tra questi bisogna menzionare la pasta e il pane, a meno che non siano a base di grano saraceno, e anche tutti i dolci con farina di frumento. Nel complesso, vanno escluse tutte le vivande preparate con cereali quali il frumento, l’orzo, l’avena, il farro e la segale. Tra i cibi da evitare per coloro che sono intolleranti al glutine vi sono quelli impanati, i wurstel, numerosi formaggi fusi e gli gnocchi. Anche diverse bevande alcoliche, come alcune birre, contengono frumento.

Gli alimenti permessi

Parlando invece di cosa mangiare, ecco un piccolo elenco di ingredienti consentiti in caso di sensibilità al glutine:

  • riso
  • legumi
  • patate e polenta
  • soia
  • quinoa
  • sesamo
  • grano saraceno

Per riconoscere i cibi gluten free, comunque, è sufficiente esaminarne l’etichetta: per decisione dell’Associazione Italiana Celiachia, infatti, sarà visibile il simbolo di una spiga sbarrata.

Intolleranza al glutine e celiachia

Anche se alcuni a volte tendono a fare confusione, vi è una differenza fondamentale tra intolleranza al glutine e celiachia. Quest’ultima rientra a tutti gli effetti tra le malattie croniche autoimmuni dell’intestino tenue: i celiaci che ingeriscono alimenti contenenti glutine vanno incontro a danni alla mucosa intestinale, dovuti alla produzione di particolari anticorpi. La celiachia, inoltre, può essere diagnosticata tramite appositi esami assolutamente non invasivi. Invece chi è intollerante affronta una condizione meno grave, che non deve essere considerata una vera e propria malattia ma più che altro uno stato parafisiologico. Molti sintomi dell’intolleranza al glutine, comunque, sono gli stessi della celiachia. Si pensi, ad esempio, a quelli indicati di seguito:

  • dolore e gonfiore addominale
  • anemia
  • mal di testa
  • problemi alla pelle

In sintesi, si può affermare che chi soffre di gluten sensitivity mostri i sintomi della celiachia senza in realtà esserne affetto. Inoltre, mentre la sensibilità al glutine colpisce in prevalenza adolescenti e adulti, anche i bambini possono essere celiaci.

La dieta di un intollerante al glutine e quella di un celiaco saranno molto simili. In entrambi i casi bisogna evitare i cereali già citati, come il frumento e l’orzo, e utilizzare fonti alternative di carboidrati come i tuberi, gli ortaggi, i legumi e la frutta.

Intolleranza al glutine e allergia al grano

Il concetto di allergia è diverso da quello di intolleranza. Mentre quest’ultima deriva da una condizione di ipersensibilità, l’allergia dipende da una reazione del sistema immunitario a un determinato alimento. Chi è allergico al grano sperimenta un tentativo di protezione da parte del proprio organismo, che produce particolari tipi di anticorpi. L’allergia al frumento viene diagnosticata tramite un esame specifico, che quasi sempre coincide con un prick test. Gli allergici, a differenza degli intolleranti, incorrono soprattutto in disturbi legati alla respirazione e in un’orticaria più o meno grave. Anche in caso di allergia al grano sono permessi cibi a base di riso, mais e grano saraceno, mentre bisogna assolutamente eliminare il frumento, la segale, il kamut e il farro.

Ricette per intolleranti al glutine

Gli intolleranti al glutine, quindi, possono andare incontro a effetti senza dubbio sgradevoli, che riguardano soprattutto l’intestino. È quindi importante seguire una corretta alimentazione, in particolare perché questa problematica, come già detto, può essere reversibile. Esistono diverse ricette per intolleranti, finalizzate alla preparazione di piatti sani e gustosi. Alcuni esempi:

  • Risotto con carciofi e gamberetti, ottenuto cucinando insieme 80 gr di riso, 100 gr di gamberetti e un carciofo. Quest’ultimo va lavato per bene e privato delle parti esterne più dure, mentre i gamberetti devono essere sciacquati e sgusciati.
  • Pizza di grano saraceno: basteranno 500 gr di farina di questo tipo, 300 ml di acqua, 10 gr di lievito di birra, olio e sale quanto basta. Come per la classica pizza fatta in casa, la lievitazione sarà di circa 2 ore.
  • Torta a base di farina di riso, la cui ricetta prevede 4 uova, 150 gr di zucchero, una bustina di lievito, un bicchiere di latte e, ovviamente, 300 gr di farina di riso. Gli ingredienti vanno amalgamati per bene con le fruste elettriche.

Questi sono soltanto alcuni esempi, ma la dieta per intolleranza al glutine comprende molti primi, secondi, dolci e contorni da mangiare tranquillamente senza correre rischi.

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